Mestieri

Luigi Flore, febbraio 2024

Era un’amicizia, anche se tra donna e uomo, ma sembrava destinata a rimanere tale. Lei l’aveva conosciuto nell’ospedale dove lavorava. Anche lui lavorava lì. Avevano l’abitudine di parlare tanto e lui riusciva sempre a stupirla con le sue battute. Era veramente spiazzante.
In qualche maniera lei ne era attratta e anche lui dava l’idea che non gli fosse indifferente. Parlavano tanto nelle pause dei rispettivi lavori. Lei gli illustrava la difficoltà di tranquillizzare i genitori dei suoi piccoli pazienti e la paura di sbagliare. Gli raccontava degli studi, delle insicurezze e del rapporto con la madre, che si era sobbarcata tutto il peso della sua educazione dato che il padre era scomparso quando era ancora giovane.

Poi, dato che lui suonava vari strumenti e lei organizzava concerti, lo incoraggiava a cimentarsi nella composizione musicale. Memorabili furono le sue esibizioni con la fisarmonica in una soffitta segreta del vecchio ospedale quando la chiamava mentre era di guardia affinché lo ascoltasse e cantassero insieme alcune canzoni popolari.

 Lui a sua volta le parlava del seminario, della scelta del suo lavoro. Già perché per lui era proprio un lavoro e certamente coltivava molti dubbi sul trascendente tant’è che spesso lei doveva cercare di ricondurlo sui binari dell’ortodossia alimentando molto più di un sospetto sulla sua fede.

A volte ammiccava con allusioni colorite anche a sfondo sessuale riferite a terzi. Come quando, dopo aver parlato con una suora che con deferenza aveva ascoltato le cose che le aveva detto, al termine le porse la mano e la salutò; una volta allontanatasi, se ne uscì: “era tutta eccitata, aveva la mano tutta sudata…”.

Era comunque una amicizia intrigante. Mangiavano a volte insieme e lui parlando del posto dove andava in villeggiatura le citò un paesino di montagna vicino al traforo del Monte Bianco, che a suo dire era una bomboniera. Era vero. Fu così che per qualche anno andarono in vacanza in questo paesino, anche se all’inizio in periodi sfalsati. Lei era una donna single di quarant’anni ed aveva senso d’iniziativa e non dovendo rispondere a nessuno era libera mentalmente.

Si incontrarono una volta in questo paesino, lei sarebbe dovuta andare via uno dei giorni seguenti e lui aveva iniziato il suo periodo di riposo. Incuriosito volle vedere dove alloggiasse e così lo fece salire nell’appartamento. Parlarono un po’ e lei sentì che poteva succedere qualsiasi cosa. Presero una bevanda sul balcone uno di fianco all’altra. L’atmosfera si fece un po’ strana ed alla fine lui la salutò e se ne andò. Lei non capì mai se quella fosse stata un’occasione mancata oppure un’occasione còlta. Comunque, seguirono nel tempo altri episodi degni di aneddoto delle loro vacanze in montagna dopo allegre sbronzate d’alta quota…

Era certamente un sacerdote fuori dal comune. Sembrava essere interessato alla Chiesa quanto un impiegato lo era del ministero in cui lavorava: è vero che gli dava da vivere, ma poi c’era anche la vita privata. Certamente non aveva fatto le sue scelte seguendo il sacro fuoco della vocazione, ma, come una sorta di moderno don Abbondio, aveva pensato di intraprendere questo mestiere spinto anche dal desiderio dei suoi genitori.

Il loro rapporto si consolidò nel tempo e comunque lui era una persona divertente ed intrigante. I suoi dubbi facevano a cazzotti con l’assolutismo della religione e questo lo spogliava di quell’alterigia che spesso accompagna l’eloquio di un pastore di anime.

Successe che la mamma di lei, donna sinceramente credente, si ammalasse gravemente e chiedesse di ricevere l’estrema unzione. Lui fu chiamato dalla sua amica che lo condusse nella stanza della malata. La porta si chiuse e lei aspettò fuori mentre il sacerdote rimase a colloquio con l’anziana donna. Passarono un quarto d’ora chiusi a parlare.

Lei non seppe mai che cosa si fossero detti. Qualcosa cominciò a sospettare quando, rimanendo sole, la madre, con un filo di voce le chiese:

“Fammi il favore, vai a chiamare il parroco, voglio avere un’altra estrema unzione!”

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