Sei piante

Giuseppe Pugliese, settembre 2024

In quell’appartamento crescevano disordinatamente sei piante. Ognuna
anarchica a modo suo. Venivano su senza tante accortezze o particolari
riguardi. Giusto un po’ d’acqua ogni tanto. Ma loro si aggrappavano a quel
pallido sole che ricevevano da una finestra posta di fianco ad esse e
resistevano e si ergevano ribelli in forme e disposizioni autonome e poco
indirizzabili.
Esposte al ciclo cangiante delle stagioni solo di riflesso, tra caloriferi e
condizionatori tarati a casaccio a seconda del clima esterno nonché costrette,
in occasione di pulizie straordinarie della casa, a subire repentini spostamenti e
improvvide esposizioni a correnti alternate.
Germogliavano nell’ignoranza, come fosse del tutto dovuto e normale che
fiorissero e sfiorissero di anno in anno.
A una qualche concimazione tesa a rinvigorirle neppure un accenno. Mai una
parola gentile o un qualche attento esame su impurità o insettini vaganti, mai
una semplice nebulizzazione delle foglie. Solo strappi decisi per eliminare
quelle ormai secche e improduttive.
Condussero comunque la loro vita, sebbene poco entusiasmante, senza troppi
patemi e, a casa venduta, vi furono lasciate alle cure della nuova proprietaria
che le prese subito a ben volere.
Le dispose nei posti giusti e tenne conto regolarmente delle loro diverse
esigenze.
Apprezzarono e rifiorirono. Ricevettero linfa e restituirono con grazia quel poco
che potevano. Anche Teo, il gatto di casa, non le danneggiò mai, limitandosi a
strusciarvisi un po’ contro di tanto in tanto.
Rinvasate e tenute con premura e diligenza accolsero senza problemi la
settima che venne trionfalmente sistemata a centro tavola una domenica
mattina. Non provarono alcuna invidia per la nuova arrivata; ne ammirarono gli
splendidi fiori che la adornavano.
Poi a poco a poco conclusero la loro esistenza, difese allo stremo, sino
all’ultima residua debole fogliolina.
Di loro resta una foto fatta una volta che erano state tutte allineate sul tavolo
della cucina per proteggerle mentre nel salotto avveniva una qualche
riparazione.
E naturalmente c’è anche Teo che, incuriosito, fa capolino tra le ultime due a
sinistra.

Immagine di freepik</a>

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