Il galletto spavaldo ed un sogno da realizzare

Caterina Traina, ottobre 2024

C’era una volta, in una allegra fattoria, il galletto spavaldo ammirato dalle galline del pollaio. Ogni mattina all’alba si posizionava sulla staccionata e con vigore svegliava il fattore con il suo chicchirichì, e per questo si sentiva fiero.
Si pavoneggiava davanti alle galline mostrando il suo piumaggio e per questo le galline erano tutte innamorate del bel galletto e gli andavano dietro come un divo del cinema. I galli invidiavano il galletto e facevano di tutto per metterlo in difficoltà.
Nascevano spesso dei contrasti che si risolvevano con degli scontri, ma lui aveva sempre la meglio.
Il galletto spesso difendeva gli altri animali dai cattivi. Non gli piacevano i prepotenti e mostrava sempre il suo cuore d’oro. Era generoso e altruista. Aiutava chi si trovava in difficoltà. Una volta mise i maiali a zampe all’aria perché avevano dato fastidio alle docili mucche che pascolavano nei prati.
I maiali non facevano altro che combinare guai e portare scompiglio. Si divertivano a fare scherzi e a spaventare gli altri animali. Una volta entrarono nel pollaio e urlando le povere galline non fecero le uova per una settimana. Il galletto le difese coraggiosamente e rimproverò i maiali. Non gli piaceva che si comportassero male. Gli piaceva l’armonia fra tutti gli animali della fattoria così il fattore sarebbe rimasto contento. Se qualche animale litigava il galletto metteva la pace.
C’era la pecora Dolly, in età avanzata, saggia e riflessiva. Le altre pecore la seguivano e la tenevano molto in considerazione. Si sentiva ormai arrivata con l’età e non andava neppure più al pascolo ma se ne stava nell’ovile. Aveva una zampa malandata perché era stata aggredita da un lupo, ma grazie all’intervento del galletto riuscì a salvarsi.
C’era anche l’anatra che trascorreva le sue giornate per i fatti suoi dormendo. Non amava molto la compagnia. Il suo carattere scontroso e brontolone gli fa fare qua qua. Ascolta solo la pecora Dolly che considera la sua mamma. Quando stava nascendo fu lei la prima a vedere. I consigli della pecora sono molto importanti per lei. A volte se ne sta rannicchiata tra le sue piume e piange ma la pecora sa sempre consolarla belando una Ninna nana soave e l’anatra si addormentava felice. Una sera la pecora Dolly prese una decisione importante. Andò nel pollaio e con il suo belare chiamò
– Gal-let -to, ti de-vo par-lare
– Ah sei tu Dolly, cosa c’è di così urgente?
– Ecco vorrei chiederti un favore
– Dimmi – rispose il galletto.
– Mi piacerebbe tanto poter fare un giro in mongolfiera, è il mio desiderio prima di morire.
Il galletto sgranò gli occhi e aprendo il becco le disse:
– Ma sei impazzita?
– No – rispose Dolly
– Ti prego, è il mio desiderio, aiutami a realizzarlo.
– Fammi pensare – e dopo averci pensato su il galletto disse di sì. Ora però bisognava convincere l’anatra che di sicuro avrebbe fatto storie. L’anatra all’inizio disse:
– No non se ne parla! È troppo rischioso! – Ma poi vedendo la pecora che lo supplicava le disse – – Va bene, si parte!
Così decisero di andare via dalla fattoria salutando tutti gli amici. Viaggiarono molto tra campi e boschi. Spesso incontrarono pericoli, come attraversare il fiume o sfuggire all’attacco dei lupi o finire su qualche tagliola messa dai cacciatori. Ma i tre amici aiutandosi a vicenda riuscirono a superare le difficoltà senza scoraggiarsi mai così giunsero a un accampamento di un circo, dove c’era una grossa mongolfiera colorata.
Cercarono di non fare rumore e, procurandosi un coltello, si avvicinarono piano piano al pallone, ma i proprietari si svegliarono e presero dei fucili intenzionati a sparare, i tre amici erano spaventati.
– Cosa facciamo? Siamo arrivati fin qui, ci stanno per prendere – Disse l’anatra?
– No, ora non possiamo mollare.
– Dai saltiamo sulla mongolfiera – rispose il galletto. I Tre saltarono dentro la mongolfiera e con il coltello preso da un secchio tagliarono le corde che tenevano fissato a terra la mongolfiera. I proprietari del circo non poterono più fare nulla per fermarli.
– Finalmente ci siamo posso volare! – disse la pecora Dolly.
La mongolfiera li trasportava leggeri su nel cielo e viaggiando andarono in mille luoghi sconosciuti, vivendo incredibili avventure. Il galletto, l’anatra e la pecora attraverso mille pericoli e difficoltà avevano scoperto il valore dell’amicizia, del sapersi aiutare a vicenda e inoltre insieme stavano realizzando il sogno della loro amica e per questo si sentivano più uniti che mai. Quel viaggio non lo avrebbero più scordato. Sulla mongolfiera la pecora Dolly era felice ora poteva morire serena.
Dopo qualche tempo, che viaggiavano la pecora iniziò a sentirsi male e per quanto i suoi amici cercavano di aiutarla, la pecora Dolly morì rendendo i suoi amici molto tristi. E così decisero di scendere con la mongolfiera vicino a un prato e la ricoprirono di meravigliosi fiori. L’anatra pianse molto perché considerava la pecora la sua mamma. Dopo aver salutato il galletto, decise di intraprendere il suo volo solitario, mentre il galletto montò sulla mongolfiera per intraprendere nuovi e strabilianti viaggi.
Il galletto, l’anatra e la pecora all’inizio non avevano nulla in comune. Ma poi il sogno della pecora Dolly di viaggiare in mongolfiera li fa diventare amici e superare insieme le difficoltà perché solo aiutandosi a vicenda si possano realizzare i propri sogni.

Immagine di freepik</a>

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