Casette
Giuseppe Pugliese, ottobre 2024
Le casette sono allineate a schiera, pressoché identiche l’una all’altra. Persino i colori delle facciate sono praticamente gli stessi.
Si distinguono tra loro solo per un vaso di fiori all’ingresso, una bicicletta appoggiata al muro, una cassetta delle poste rossa fiammante.
Formica uno si muove lenta, circospetta, mentre formica due raccatta una minuscola briciola di pane e se ne fa carico. Formica tre ha invece malamente concluso la sua corsa sotto la mia scarpa. Non l’ho fatto apposta, non l’avevo vista.
È che il mio senso dell’orientamento non mi aiuta e in questa strada mi ci perdo sempre e faccio continuamente avanti e indietro, come nella mia vita del resto.
Cerco di muovermi con attenzione, di superare quel senso di smarrimento che mi attanaglia e mi illudo di riuscirci.
Ma non ricordo mai dove abiti tu e con te il mio cuore che ora giace abbandonato da qualche parte qui intorno, probabilmente sul piccolo prato in erba finta del civico numero ventisei.
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