L’uscita

Amedeo Rollo, gennaio 2025

Chiuse la porta di casa con un gesto rapido, le chiavi tintinnanti nella mano destra. Disse che sarebbe andato a comprare un pacchetto di sigarette. Una scusa banale, ma sufficiente per guadagnare un po’ di tempo lontano da quella casa che ormai gli stava stretta come un abito di due misure più piccole.

Le strade erano deserte, illuminate solo dai lampioni che proiettavano lunghe ombre sull’asfalto. L’aria era fredda, e un leggero vento portava con sé l’odore della pioggia.  Alzò il bavero del cappotto, infilò le mani in tasca e si avviò camminando senza fretta.

Arrivò al bar tabacchi all’angolo. Le luci al neon erano fioche, il vecchio cartello “APERTO” oscillava leggermente.

Annunciato dal tintinnio della campanella posta sulla porta, entrò nel locale.

L’uomo anziano al bancone, con occhi stanchi, gli rivolse un cenno di saluto.

“Un pacchetto di Marlboro, per favore,” disse. La sua voce era più bassa del solito, quasi un bisbiglio.

L’uomo gli passò il pacchetto senza fare domande. 

Pagò, ringraziò e uscì.

Invece di tornare a casa, si fermò sul marciapiede, il pacchetto ancora chiuso nella mano. Guardò in alto, le nuvole e l’assenza della Luna  rendevano il cielo nero come la pece. Sentì un peso crescere dentro di sé, una consapevolezza che lo schiacciava. Sapeva bene che quella non era una semplice uscita per prendere le sigarette.

Accese una Marlboro e inspirò profondamente, sentì il fumo caldo riempire i polmoni. Per qualche istante il mondo gli sembrò rallentare. Guardò verso il tabaccaio, poi verso la strada che portava lontano, fuori città.

Sapeva che doveva scegliere: tornare a casa o continuare a camminare. Una scelta non semplice e assai pesante.

Fece un passo, poi un altro e un altro ancora…

La notte lo vide allontanarsi, portando via ogni traccia della sua esitazione.

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