Cristina
E’ una raccolta di piccole storie di cibi della memoria. Il ricordo di cibi dell’infanzia, napoletani, e poi di quelli incontrati durante la vita consentono all’autore di ricostruire una sua biografia poetica. Erri è sempre un poeta e il racconto breve è la forma che più corrisponde al suo narrare asciutto ma pieno di significato. Ogni parola pesa, ed alcune arrivano direttamente al cuore. Bellissima la descrizione delle sue sensazioni di fronte a cibi tradizionali come la pastiera o il ragù napoletano. Eppure credo che nessuno sia più essenziale di lui nelle necessità primarie, parco nel mangiare, lontano dagli orpelli dell’abbondanza di una cucina raffinata. Ma il mangiare non è neutro, è qualcosa che accompagna la nostra vita, gli odori richiamano ricordi e le papille gustative si attivano indipendentemente dalla nostra volontà. E poi la tavola è un momento sociale, in cui si comunica e ci si incontra. Chi come me ama da sempre Erri De Luca lo ritrova tutto in questa insolita carrellata in cui ogni racconto è accompagnato da un pensiero sul cibo di Valerio Galasso, biologo nutrizionista, e alla fine del libro ci sono pure alcune ricette di famiglia.
Editore: Feltrinelli
192 pagine
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